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Mostra “Brutalist Italy” al Centro Nazionale “Ukrainskyi Dim” di Kyiv

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La mostra “Brutalist Italy”, promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, dopo il successo riscosso a Berlino, Rio de Janeiro and Stuttgart, dal 6 al 16 novembre verrà ospitata dal Centro Nazionale “Ukrainskyi Dim”, luogo centrale di Kiev e altamente simbolico della Storia della Citta’, alta espressione del Modernismo ucraino.
La mostra è stata organizzata dall’Istituto Italiano di Cultura a Kiev in collaborazione con Ambasciata d’Italia in Ucraina e il Centro Nazionale “Ukrainskyi Dim”.
Le fotografie esposte alla Casa Ucraina a Kiev rappresentano la mostra dedicata al progetto Brutalist Italy. I fotografi italiani Roberto Conte e Stefano Perego hanno viaggiato per oltre 5 anni in tutta la penisola italiana – percorrendo più di 20.000 km – allo scopo di documentare la grande varietà di edifici brutalisti di diverse tipologie, costruiti prevalentemente tra gli anni ’60 e gli anni ’80 e caratterizzati dall’utilizzo di cemento armato a vista; oltre che da elementi strutturali chiari e ben definiti, che ne delineano un’estetica essenziale e unica.
Dalla Casa del Portuale di Napoli al cimitero di Jesi, dal Santuario di Monte Grisa a Trieste alle “Lavatrici” di Genova, e ancora fiere, musei e cimiteri, il progetto mette insieme numerosi esempi sorprendenti dell’architettura brutalista italiana.
Dalla ricerca sul campo ne è nato il libro Brutalist Italy (FUEL), con 146 fotografie di più di 100 edifici brutalisti italiani e che ha riscosso un notevole successo di pubblico e critica a livello internazionale.
Dall’introduzione di Adrian Forty: “È soprattutto nella volontà di riconoscere che il cemento possa riferirsi a più di un’epoca, rappresentando contemporaneamente presente (o futuro) e passato, che gli architetti italiani si sono distinti dai loro colleghi all’estero. Nel corso del XX secolo è stato prevalentemente considerato un materiale orientato al futuro: indicava un’epoca ancora arrivata e si negava strenuamente che avesse anche un passato. Ma le specifiche circostanze italiane hanno reso gli architetti impazienti di rappresentare il suo passato oltre al suo futuro”.
  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura a Kiev
  • In collaborazione con: Ambasciata d'Italia in Ucraina, Centro Nazionale “Ukrainskyi Dim”