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Nell’ambito dell’Italia Festival Barocco – Secondo Festival del Barocco Musicale Italiano
Roma e Venezia. Città simboli della società moderna, con orientamenti spesso divergenti sotto il profilo politico e sociale, in grado di determinare indirizzi artistici poliedrici ma sempre ricondotti alla matrice comune del Rinascimento italiano. Roma, Caput Mundi, luogo caro a viaggiatori, desiderosi di conoscere la cultura classica ma anche richiamati dalla stimolante rennovatio urbis del potere temporale. Venezia, Repubblica marinara, dai confini commerciali illimitati, desiderosa di conoscere culture inglobandole nella propria, legittimandole al proprio dominio. Solidità e forma appaiono emblematicamente alla base del secolo XVI che tuttavia non sono scardinati nel secolo XVII. «Niente novità che tocchi l’ordine politico-sociale; ma, invece, un uso dichiarato a gran voce del nuovo» (Maravall). Un nuovo che passa per i livelli extra-razionali, che piace. Il mai visto attrae «senza toccare il fondo delle credenze». Così i principi contrappuntistici osservati nella Città Eterna non vengono messi in discussione ma esasperati nella policoralità nelle grandi celebrazioni barocche, il dramma spirituale filippino si esalta nell’Oratorio. A Venezia la monodia si tramuta nel dramma monteverdiano e le passioni del madrigale sono esasperate nelle formule del teatro d’opera (è qui il primo teatro aperto al pubblico). La seconda pratica ricostruisce le continue variazioni e le innumerevoli esasperazioni, tutte nel segno dell’affettività e della festa barocca.